#artistswelove
Tina Modotti ha le sembianze di Ashley Judd nel film Frida. Sono state amiche, hanno condiviso ideali oltre che la terra messicana, patria d’adozione per Tina. Molti impieghi e molti paesi diversi: dall’Italia è emigrata negli Stati Uniti, a Hollywood è stata modella e attrice, poi musa di artisti e moglie.
E poi c’è Edward Weston, compagno dal 1923 al ’26, che la introduce alla fotografia, che diventa la sua fedele compagna fino alla morte.
La mattina è arrivata chiara e brillante. “Ti farò dei ritratti oggi Zinnia”. Il sole del Messico ho pensato rivelerà ogni cosa. Parte della tragedia della nostra attuale vita potrebbe venire catturata, niente si può nascondere sotto questo cielo crudele e senza nubi. Si è appoggiata contro un muro bianco. Mi sono avvicinato…e l’ho baciata. Una lacrima è scivolata giù sulla guancia e allora ho fermato quel momento per sempre.
– the daybooks of Edward Weston, 30 gennaio 1924
Il Messico, un breve, triste, soggiorno a Berlino, poi Mosca. Scrittrice e militante del partito comunista, ma soprattutto testimone di grandi cambiamenti sociali e culturali.
E infine c’è Pablo Neruda, che all’amica dedica un dolcissimo epitaffio.
« Tina Modotti hermana, no duermes no, no duermes tal vez tu corazon oye crecer la rosa de ayer la ultima rosa de ayer la nueva rosa descansa dulcemente hermana.Puro es tu dulce nombre pura es tu fragil vida de abeja sombra fuego nieve silencio espuma de acero linea polen se construyo tu ferrea tu delgada estructura »
– portrait of Tina Modotti, by Edward Weston
– portrait of Edward Weston, by Tina Modotti